Tipologia: monumento
Sito Visitabile: internamente
Indirizzo: Via Santa Maria Maggiore 4, 02010 Labro (RI)
Orario: visite guidate tutti i giorni ore 10:00 – 11:00 – 12:00 – 16:00 – 17:00 – 18:00 -19:00
Prenotazione visite: 0746636020 - 3487038840
Geolocalizzazione: 42° 31' 33.88'' N, 12° 48' 0.57'' E
La fondazione del castello risale al IX – X secolo, periodo in cui sorsero vari incastellamenti sulle pendici sudovest del Terminillo.
Aldobrandino de’ Nobili (famiglia con probabili origini longobarde), ricevette dall’imperatore Ottone I di Sassonia l’investitura per il Borgo di Labro e per altri castelli e insediamenti nei territori di Rieti e Spoleto, oltre allo stemma recante l’aquila simbolo del Sacro Romano Impero assieme al pesce, attestante il dominio sulle acque del territorio.
Intorno alla metà del Quattrocento il castello originario, troppo ampio per poter essere difeso adeguatamente, venne abbattuto e riedificato, assieme al borgo ricostruito addossando le case le une alle altre.
Successivamente, in seguito alla scomunica della famiglia da parte di Papa Sisto IV nel 1476 per l’uccisione di un sacerdote avvenuta per mano di Giovanni de’ Nobili, l’imponente torre principale venne abbattuta e al suo posto edificata la chiesa di Santa Maria Maggiore (v.) come opera di espiazione.
Nella seconda metà del 500 Giordano de’ Nobili ricostruì la dimora fortificata lungo la cinta muraria, a un livello inferiore rispetto all’originale.
Nel 1575 la famiglia si imparentò con quella dei Vitelleschi tramite le nozze tra Gerolamo de’ Nobili e Virginia Vitelleschi.
Lo stemma con aquila e pesce dei Nobili venne unificato con quello recante i vitelli e i gigli dei Vitelleschi in un unico stemma, visibile oggi nella sala d’armi.
Il palazzo attuale in pietra grigia sorge addossato alle mura lungo la Via di Santa Maria Maggiore, e dalle sue torri si può godere del panorama delle piana reatina oltreché della vista sul Lago di Piediluco in territorio umbro.
L’aspetto odierno risente della risistemazione operata tra ‘700 e ‘800, con giardini pensili attraversati da una doppia scala e loggette, balconi, merlature sulle mura esterne.
Nelle sale interne si conservano gli arredi d’epoca, armi, antichi ritratti della famiglia e un camino cinquecentesco in marmo.
E’ abitato a tutt’oggi dai discendenti di Giordano de’ Nobili.
Testo: Raffaello Conti
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”