Tipologia: sito religioso
Sito visitabile: esternamente ed internamente
Indirizzo:via Porta dei Santi n.1, 02043 Contigliano (RI)
Per info: Tel. 0746 706114
Sito web: contigliano.lazio.it
Note: per approfondimenti vedere la XXX puntata della trasmissione “Borghi d’Italia” del 17 luglio 2017 dell’emittente tv2000, dedicata al borgo di Contigliano; per l’organo all’interno della Colleggiata vedi “Organo monumentale (1747) Adriano Fedeli, Rieti e dintorni. Il Patrimonio organario storico”.
Geolocalizzazione: 42° 24' 32.77'' N, 12° 45' 57.54'' E
La chiesa, la cui splendida facciata realizzata in pietra locale e decorata da semicolonne si erge imponente sulla Piazza Vittorio Emanuele II, nel cuore di Contigliano Alto, è stata iniziata nel 1689 e terminata nel 1747, su progetto di Antonio de Rossi.
L’interno della Collegiata, o Chiesa Superiore, è costituito da una unica grande navata, su ciascun lato della quale si trovano tre cappelle, ognuna decorata dallo stemma della famiglia committente.
La serie delle cappelle a sinistra rappresenta il percorso dei sacramenti, dove la prima cappella ospita il fonte battesimale, la seconda è dedicata allo Spirito Santo e la terza al Santissimo Sacramento.
A destra è invece indicato il percorso della santità: la prima cappella a destra è dedicata ai Santi Francesco e Filippo Neri, la seconda a S. Giuseppe, la terza alla Madonna del Rosario.
La volta è riccamente decorata da stucchi bianchi, sfarzosamente associati agli stucchi dorati nell’abside. Sull’altare maggiore barocco, realizzato in marmi policromi, si trova un dipinto raffigurante S. Michele Arcangelo, patrono del paese.
Notevole è anche il ciborio in legno scolpito e dorato. Di grande pregio e grandiosità è l’organo monumentale settecentesco, realizzato da Adriano Fedeli con trentuno canne e tastiera in ebano e avorio. Da segnalare anche il pregevolissimo coro ligneo situato nella sagrestia.
All’esterno della collegiata, oltrepassata la Porta dei Santi, si giunge alla Crypta, la cosiddetta Chiesa Inferiore, contemporanea alla chiesa madre ma dall’architettura più sobria e decorata nel 1750 da Germano Nicoletti.
Testo: Ida Anna Rapinesi
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”