Tipologia: struttura di epoca romana
Sito Visitabile: internamente su prenotazione
Indirizzo: Via Nomentana s.n.c., 00141 Roma
Prenotazione visite: presso l’Associazione culturale Il Carro dei Comici
Per info: tel. 3387965614
Note: l’ultima domenica del mese, l’Associazione culturale Il Carro dei Comici, effettua le visite guidate al Mausoleo di Agrippa al Mons Sacer e a ponte Nomentano. Inoltre, l’ultima domenica del mese di ottobre, l’associazione organizza la rievocazione storica in costume dell'incontro avvenuto nell'800 tra papa Leone III e Carlo Magno.
Geolocalizzazione: 41°56'00.7"N 12°31'57.6"E
Il Ponte Nomentano risale con tutta probabilità al I - II sec. a.C. e doveva già in quest’epoca rivestire un importante ruolo in relazione alla transumanza.
Come i ponti Mammolo e Salario il Ponte Nomentano era in blocchi di tufo e formato da tre archi di travertino, uno grande in mezzo e due piccoli ai lati.
Secondo Procopio furono distrutti da Totila nella guerra gotica nel 547 d.C. e ricostruiti nel 565 d.C. da Narsete.
In questa fase il ponte assume la sua forma più conosciuta a due archi, del quale rimane l’arcata sul versante rivolto a Monte Sacro.
Nella chiave di volta dell’arco verso monte sono raffigurati una testa bovina ed una clava risalenti alla tarda età repubblicana, richiamanti il culto di Ercole, divinità collegata agli attraversamenti fluviali, cui il monumento era dedicato.
Oggi il ponte ci appare nel suo aspetto di piccolo castello fortificato medievale: la torre e il nucleo del fabbricato risalgono con tutta probabilità ai lavori di papa Adriano I (772-796), mentre la fortificazione attraverso la doppia merlatura è da attribuire ai lavori del 1461 voluti da papa Pio II.
Lo stemma presente sulla torre e raffigurante due chiavi incrociate e la targa di marmo “N. PAPA V” sta a ricordare il restauro effettuato per volere del papa umanista Nicolò V (1447-1455).
Il ponte fu teatro, nell’anno Ottocento, dell’incontro tra papa Leone III e Carlo Magno, che giunse a Roma per farsi incoronare dal pontefice “grande e pacifico imperatore dei Romani”.
Altri restauri furono fatti per volere di papa Sisto IV (1471-1484), che fissò inoltre un dazio per chi aveva intenzione di attraversare il ponte.
Tra la fine del 1400 e l’inizio del ‘500 il ponte si trovò ad essere teatro della lotta condotta contro il potere papale dalla famiglia Orsini.
Come tutti i ponti e le porte fu unito alla Dogana di Roma nel 1532.
Nel 1849, per fronteggiare le truppe Garibaldine, esso subì danni per opera dei Francesi, i quali ne ripristinarono la transitabilità subito dopo.
Il Ponte Nomentano fu inserito tra due aree destinate a verde pubblico, passando indenne attraverso il processo di urbanizzazione iniziato nella zona dagli anni ‘20 del secolo scorso
Fonte web: www.romamontesacro.it
Testo: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
Foto: Alberta Manni; in copertina disegno di F. Benoist e litografia di E. Cicéri; foto d’epoca tratta dal volume Fidenae-Latium Vetus V – TAV.CXLVI, di Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli