Tipologia: sito naturalistico
Sito Visitabile: internamente
Geolocalizzazione: 41°56'01.8"N 12°31'56.1"E
Ubicazione e perimetro
La parte urbana del Parco costituisce la riserva naturale “Valle dell’Aniene”, che si estende per 650 ettari lungo il corso del fiume, dal GRA alla sua confluenza con il Tevere.
L’intera area del parco, però, si estende anche nel territorio dei comuni limitrofi, oggi non ancora inserito nella riserva, seguendo in maniera “lineare” il fiume, con i maggiori ampliamenti rispetto alle rive in corrispondenza del parco di Tor Sapienza, dell’area di protezione delle falde idriche dell’acquedotto dell’Acqua Vergine e dell’intera area dell’antico Lago di Castiglione fino a San Vittorino.
Nel tratto urbano la riserva è divisa in tre parchi: il parco della Cervelletta (nel IV Municipio), il parco dell’Acqua Sacra ed il Pratone delle Valli.
Geomorfologia Sono ovviamente le numerose anse del Fiume Aniene a caratterizzare il tratto urbano dell’area, disegnando un paesaggio in cui si alternano zone umide e pianeggianti di notevole interesse ambientale, a piccoli rilievi tufacei, conseguenze dell’attività vulcanica dei Colli Albani.
All’interno della riserva l’interesse maggiore è sicuramente da riservare agli aspetti naturalistici del Pratone delle Valli e del comprensorio della Cervelletta.
Nel tratto extra - urbano l’aspetto morfologico predominante è quello della Campagna Romana, caratterizzato da elementi di grande interesse quali le sorgenti dell’Acqua Vergine, le latomie di Salone, il cratere dell’antico Lago di Castiglione e l’area di Pantano Borghese. Flora La morfologia prevalentemente pianeggiante del territorio ha favorito la formazione di querceti (Farnie, Cerri, Roverelle e Farnetti), mentre nelle zone palustri e fluviali è da segnalare la presenza di Pioppi, Olmi, Cannuccia e Tifa, utilissime per la depurazione delle acque, con l’aggiunta di elementi tipici del bosco a caducifoglie, quali il Frassino e l’Acero.
In maggio è da non perdere la fioritura dell’Iris giallo, rintracciabile soprattutto nella zona della Cervelletta. Fauna E’ importante segnalare la presenza di due specie quali il Gambero di fiume ed il Granchio di fiume, che si possono considerare validi indicatori ecologici della pulizia delle acque.
E’ inoltre particolarmente varia ed interessante nella riserva naturale la presenza di animali come l’Istrice, l’Airone cenerino, il Pendolino, il Martin pescatore, il Cormorano ed il Gruccione. Preesistenze storiche La storia del fiume e delle aree circostanti, dai romani in poi, ci ha lasciato testimonianze di straordinario interesse storico, quali i due ponti Nomentano e Mammolo, i resti delle due ville romane di via Tilli e di Ripa Mammea e, nel tratto extra-urbano, resti monumentali di necropoli, ville etrusche, acquedotti e numerosi casali antichi e moderni, nonché l’area archeologica di Gabii ed i castelli di Lunghezza e di Corcolle.
Parenzio era il nome originario dell’affluente del Tevere, che cambiò nome quando il leggendario re Anio vi annegò per inseguire la figlia Chloris rapitagli da Mercurio.
Il fiume Aniene, con i suoi 108 km, scende dai monti Simbruini (sub imbribus significa sotto le piogge) per sfociare nel Tevere in prossimità del Monte Antenne, presso l'antichissimo oppidum di Antemnae, territorio su cui convergevano tre popoli: gli Etruschi, i Latini e i Sabini.
Le acque delle sorgenti dell'alta Valle dell'Aniene servivano i quattro più importanti acquedotti di Roma (l'Anio Vetus, l'Aqua Maria, l'Aqua Claudia e l'Anio Novus).
Inoltre, dalle cave tiburtine lungo l'Aniene arrivava a Roma, tramite battelli, il travertino. Per evitare l'interruzione della viabilità terrestre furono edificati i ponti Mammolo, Nomentano e Salario.
Fonte web: www.romamontesacro.it
Testo: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
Foto: Alberta Manni