Tipologia: monumento e museo
Sito visitabile: internamente esclusivamente con visita guidata
Indirizzo: Via Franco Pompili, snc - 00018 Palombara Sabina (RM)
Orario: la domeniche dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle ore 15:00 alle 17:00 (partenza visite ogni ora)
Prenotazione visite: 0774 637267 (Azienda Speciale Farmasabina)
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Geolocalizzazione: 42°03'58.8"N 12°45'59.9"E
Domina la parte alta del centro storico di Palombara, circondato da una spirale di viuzze di impianto medievale. Con i suoi 10.000 metri quadri di superficie, e i 132 ambienti complessivi, costituisce il più grande castello del Lazio. Dall’imponente torre di guardia, caposaldo della fortificazione, si può godere di un’ampia visuale sull’abitato e su tutto il territorio circostante. E’ la sede di un Museo Naturalistico, della Biblioteca Comunale e del Centro Visite del Parco dei Monti Lucretili.
Le testimonianze sull’esistenza del Castello risalgono all’Alto Medioevo; nel Registro Sublacense è menzionato in un documento del 1064. Il primo nucleo, già esteso e massiccio, fu edificato con ogni probabilità ad opera degli Ottaviani tra IX e X secolo. Entro le sue mura ebbe luogo l’arresto dell’antipapa Innocenzo nel 1180. La complessità dell’edificio si deve ai successivi ampliamenti e rimaneggiamenti due-trecenteschi, dopo la cessione nel 1279 dai Crescenzi ai Savelli, potente famiglia che portò più di un componente sul soglio papale e ne ebbe grandi privilegi in un’epoca di nepotismo imperante. Ulteriori rimaneggiamenti ebbero luogo nel quattrocento, che interessarono il cosiddetto Muro del Soccorso, camminamento fortificato, e la Torre di Guardia, senza però che venisse alterato l’originario stile medievale.
Alla fine del XV secolo avvenne il passaggio momentaneo della struttura agli Orsini grazie all’alleanza con Carlo VIII e all’appoggio di papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia); ma in seguito alla morte del papa Borgia nel 1503, rientrò rapidamente nel possesso della famiglia Savelli. Fu allora che, nella prima metà del cinquecento, vennero abbellite le sale interne con affreschi del senese Baldassarre Peruzzi, che ancora oggi costituiscono una delle principali attrazioni per la visita.
In seguito si ebbero vari passaggi di proprietà, dapprima ai Borghese, poi ai Torlonia e ad altre famiglie. Ebbe anche funzione di carcere ai primi del ‘900. Dal 1971, con l’acquisto dalla famiglia Sforza Cesarini, è il Comune di Palombara ad esserne divenuto proprietario.
Testo: Raffaello Conti
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa