Belmonte in Sabina conta una popolazione di 636 abitanti e il suo territorio si sviluppa su una superficie di 23,65 kmq.
L’abitato è localizzato ad un’altitudine di 756 m. s.l.m. Amministra le località Collina, Prime Ville, Seconde Ville.
Tracce di insediamenti, come quelle rinvenute nelle grotte preistoriche in località Zoccani (Età Eneolitica 3000-2000 A.c.) attestano la presenza umana sul posto fin dalla preistoria.
Testimonianze parlano della città romana Vatia o Batia sviluppatasi sembra, sotto l'attuale abitato belmontese, ma mancano riscontri archeologici.
Prima del IX secolo, nel territorio sono registrati insediamenti a carattere sparso.
Il Casalem Toramianum, in località Lombricolo, risulta come il più importante tra questi (nel VII secolo apparteneva all'Abbazia di Farfa); altri simili occupavano le zone delle attuali Frazioni "Ville" e "Collina".
Il "Castrum Belmontis" è confermato da due bolle di Papa Giovanni XXII (1249-1334); nel 1450, sotto i Brancaleoni di Romagna, registrò un grande sviluppo; nel 1468 passò ai Cesarini. Gli altri casati che si susseguirono furono: i Mattei (1600); i Lante della Rovere (1676) e i Lepri (1781).
Con questi ultimi la struttura urbana di Belmonte iniziò ad assumere la struttura "a fuso" lungo l'asse stradale centrale, riscontrabile ancora oggi.
Nel 1858 un'epidemia di tifo decima la popolazione, ma solo nel centro abitato.
Nel 1860 (Regno d'Italia) fa parte della provincia di Perugia, dal 1923 di quella di Roma, per passare a quella di Rieti nel 1927. Con Regio Decreto 1863 la denominazione Belmonte venne completata con "in Sabina".
Nei pressi della Località Colle Carionaro (Frazione Collina Le Mura Ciclopiche), a 6 km da Belmonte, è possibile visitare le mura ciclopiche risalenti alla tarda età del bronzo (1300- 75 a.c.).
Una parete lunga una ventina di metri, formata da blocchi a secco di pietra calcarea a forma poligonale, profondi 1,5 mt, che contengono il terreno sovrastante.
La Sagra del Turchetto, dolce tipico belmontese, coinvolge fattivamente tutta la popolazione, che a metà agosto di ogni anno, per ben 5 giorni, partecipa alla festa di carattere storico-culturale, musicale ed enogastronomico, per soddisfare al meglio le richieste dei turisti che pervengono dal Lazio e non solo.
La leggenda ricorda come in un'invasione di mammalucchi in terra sabina, le donne riuscirono ad addolcire i loro cuori con questo dolce, evitando così distruzioni e dolori.
Sito ufficiale del Comune di Belmonte in Sabina: clicca qui
Fonte: Sabina Online; Comune di Belmonte in Sabina
Testo: Giuseppina Nucci
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”