Torretta della Bufalotta
Tipologia: sito di età romana e medievale
Sito Visitabile: esternamente
Note: il sito, collocato in area privata, è visibile solo a distanza.
Geolocalizzazione: 42° 0' 39.56'' N, 12° 33' 6.40'' E
La Torretta della Bufalotta è oggi visibile percorrendo via della Marcigliana in direzione Salaria guardando a destra su un poggio all’interno dell’attuale parco della Marcigliana.
Il sito, di origine medievale, era legato al Casale di Massa de Vestiario, possedimento della Badia di Farfa risalente, secondo alcuni documenti, ai primi anni dell’XI secolo. Il torrione si presenta con la parete nord - orientale completamente crollata.
La struttura a pianta quadrata di 6 metri di lato, era alta 9 metri ed includeva quattro piani con i ballatoi in legno.
La torre appariva nelle carte disegnate nel 1547 da Eufrosino della Volpaia e nel ‘600 come appartenente alla Tenuta della Bufalotta, sulle carte del Catasto Alessandrino, dove era rappresentata diroccata.
A circa 100 metri dalla torre sono ancora visibili i resti di un sepolcro a tempietto costruito in laterizi, presumibilmente di età Antonina. Il primo piano del mausoleo era adibito alle funzioni funebri, mentre il piano inferiore seminterrato destinato ad ospitare le salme.
In epoca medievale il sepolcro fu adibito ad abitazione e compreso anch’esso nell’ambito del Casale di Massa.
Della villa romana di epoca imperiale attigua al sepolcro oggi non rimangono che pochi frammenti che si confondono con i resti di epoca medioevale.
Fonte web: www.romamontesacro.it
Testo: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
L’antica città di Crustumerium
Tipologia: sito archeologico
Sito Visitabile: esternamente
Indirizzo: Via della Marcigliana s.n.c., 00138 Roma
Sito web: Crustumerium "The People and the State"
Note: il sito archeologico non è aperto attualmente al pubblico.
Geolocalizzazione: 42° 0' 45.41'' N, 12° 32' 50.00'' E
Il sito archeologico di Crustumerium è costituito dalla necropoli di Monte del Bufalo, inserito all’interno della Riserva Naturale della Marcigliana. Attualmente il sito non è aperto al pubblico.
La storia
Crustumerium è un’antica città latina, affacciata sul Tevere, tra Eretum (nei pressi di Monterotondo) e Fidenae.
Fino a pochi decenni fa si ignorava ancora l’ubicazione della città.
Solo grazie alle ricognizioni effettuate da Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli tra il 1974 e il 1976, si è potuto localizzare l’antico centro sulla collina della Torretta e di Campo Grande alla Marcigliana.
Crustumerium è situata su un pianoro difeso naturalmente su tre versanti e posto in posizione strategica a controllo della valle del Tevere e di quell’antichissimo tracciato viario che in età romana prenderà il nome di via Salaria.
La città visse il suo massimo splendore tra l’XI e il VI sec. a.C. e, già nella prima età del ferro (X – IX sec. a.C.), l’insediamento, costituito da capanne, occupava una superficie di 60 ettari.
In età romulea Crustumerium compare secondo, Virgilio (Eneide, VII, 629-631), tra le cinque città che procurarono le armi per combattere Enea.
Il centro è menzionato anche da Dionigi e Livio come una delle città che, con Antemnae e Caenina, subirono il celebre “ratto delle sabine”.
Nella guerra scoppiata in seguito all’episodio, Crustumerium si schierò contro Roma al fianco delle due città sopra citate. Immediata fu la controffensiva romana che si rese concreta con l’occupazione delle tre città alleate.
Questa sconfitta portò Crustumerium a stringere un accordo di tregua con l’Urbe; alleanza testimoniata dalla vicenda che vide i Crustumini donare viveri a Roma, colpita da una carestia, ma mai giunti a destinazione perché sequestrati da Fidenae.
Agli inizi del VI sec. a.C., la città fu di nuovo sottomessa per mano di Tarquinio Prisco e, successivamente, con la capitolazione della città nel 499 a.C., l’agro di Crustumerium fu incluso nei domini di Roma.
Proprio l’agro di Crustumerium fu luogo negli anni successivi degli scontri tra Romani e Sabini.
Dalla metà del V sec. a.C., a causa del crescente spopolamento del centro, Crustumerium non ebbe più la rilevanza precedente.
Inoltre, con la conquista nel 396 a.C. di Veio da parte dei Romani, il collegamento viario tra l’Etruria e la Campania, vitale per l’economia di Crustumerium, fu interrotto provocando il crollo definitivo della città.
Lo scrittore del I sec. d.C. Plinio il Vecchio, collocò Crustumerium tra le città latine situate nella Regia prima augustea, quando il centro era già da tempo scomparso.
Le evidenze archeologiche rinvenute
L’abitato
Gli scavi effettuati fino ad ora nell’area dell’abitato hanno portato alla luce un pozzetto scavato nella roccia (830-770 a.C.), resti di un edificio e di un forno (VII-VI sec a.C.), tracce di un asse stradale e resti di mura in blocchi di tufo. Le necropoli Due sono le aree sepolcrali in cui si è scavato regolarmente: Monte Del Bufalo e Sasso Bianco.
La prima è posta in prossimità di quello che si presume essere il limite urbano.
L’altra si trova nella più vasta area di Campo Grande, vicino all’attuale via Salaria.
Le necropoli erano costituite da un numero elevato di tombe (più di un migliaio) di diversi tipi, databili tra il IX e il VI sec. a.C., che racchiudevano ricchi corredi con anfore, tazze e vasi dalle fatture singolari, uniche nel loro genere.
Fonte web: www.romamontesacro.it
Testo: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
Casale Lucernari e la Passeggiata della Biodiversità
Tipologia: punto informativo della Riserva e sito naturalistico
Sito Visitabile: esternamente
Indirizzo: Via di Tor S. Giovanni n.301, 00139 Roma
Tel: 0687121687 (guardiaparco)
Note: il punto informativo interno al casale non ha regolari orari di apertura. La Passeggiata della Biodiversità è ad ingresso libero.
Geolocalizzazione: 41° 59' 18.45'' N, 12° 34' 37.45'' E
Il Casale Lucernari ospita la Casa del Parco della riserva Naturale della Marcigliana, gestita dell’Ente Regionale Roma Natura, sede operativa dei guardiaparco e punto informativo dell'area protetta.
Il casale è anche il punto di partenza della Passeggiata della Biodiversità, un percorso ad anello di circa 2200 metri all’interno della Riserva.
Testo: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”; foto d’epoca tratta dal volume “Ficulea-Latium Vetus VI” di Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli.
Torre di San Giovanni
Tipologia: sito medievale
Sito Visitabile: esternamente
Note: il sito, di proprietà privata, è visibile solo a distanza.
Geolocalizzazione: 41° 59' 48.34'' N, 12° 34' 54.87'' E
Percorrendo la Via di Francesco da nord, all’interno della Riserva Naturale della Marcigliana, è possibile scorgere, sulla sommità di un poggio che domina la valle del Fosso le Spallette, Tor San Giovanni.
La costruzione medievale, rievocata per la prima volta col nome di Capitignano in un documento del 1012, prese il nome di Torre di San Giovanni quando nel 1564 fu acquistata dall’Ospedale di San Giovanni.
Fu edificata sulle rovine di una villa romana come torre di vedetta per l’avvistamento di nemici e per la riscossione di pedaggi.
Venne costruita con pianta rettangolare, in mattoni e blocchetti di selci, nel XIII sec.
Nel XVII sec. la sommità della torre era ancora dotata di merli in seguito sostituiti da un tetto a spiovente.
Fonte web: romamontesacro.it
Testo: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa”
Foto: Associazione culturale ambientalista “Organizzazione Alfa” e Massimo Cardin